I dati degli utenti usati per addestrare l’AI di META. Ecco cosa puoi fare
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Meta ha ufficialmente annunciato una modifica significativa ai termini di servizio delle sue piattaforme – tra cui Facebook, Instagram e Messenger – che riguarda da vicino tutti i cittadini europei. A partire dalle prossime settimane, i contenuti pubblici condivisi dagli utenti potranno essere utilizzati per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale dell’azienda, come Meta AI.

Cosa significa concretamente?

In parole semplici: tutto ciò che un utente pubblica con visibilità pubblica (quindi post, commenti e didascalie accessibili da chiunque) potrà essere elaborato e utilizzato per migliorare le capacità dell’intelligenza artificiale generativa di Meta. Sono invece escluse le comunicazioni private e i contenuti condivisi solo con amici o cerchie ristrette.

Meta promette che il trattamento inizierà solo dopo aver notificato ogni singolo utente europeo, sia tramite email che notifiche in-app, fornendo tutte le informazioni necessarie e — dettaglio non da poco — anche la possibilità di opporsi a questa raccolta dati.

È possibile dire di no?

Sì, Meta ha messo a disposizione un modulo specifico per esercitare il diritto di opposizione, in conformità con il GDPR. Tutti gli utenti interessati possono compilare questo modulo spiegando i motivi del rifiuto. L’azienda ha dichiarato che valuterà ogni richiesta e, se accettata, escluderà i dati dell’utente dall’addestramento dell’AI.

Ecco il link diretto al modulo per l’opposizione:

https://www.facebook.com/help/contact/6359191084165019

Uno scenario da monitorare

Questa mossa rientra nella corsa all’ottimizzazione dei modelli di intelligenza artificiale generativa, dove il “carburante” principale sono proprio i dati. Tuttavia, l’utilizzo di contenuti pubblici da parte di aziende Big Tech solleva interrogativi rilevanti in termini di privacy, trasparenza e consenso informato.

Nel frattempo, il consiglio per utenti e professionisti del settore è uno solo: restare aggiornati e vigilare sulle implicazioni concrete di queste modifiche, perché il modo in cui oggi si gestiscono i dati personali avrà un impatto diretto sulle tecnologie del futuro.